“La terra dei figli” è l’ultimo lavoro di Gipi, celebre e pluripremiato fumettista italiano. Ne avevo sempre sentito parlare, ma non avevo mai letto una sua opera. Per mia fortuna, “La terra dei figli” mi è stato regalato ieri notte dai miei per Natale, e nel giro di poche ore l’ho divorato. Bellissimo.
Dal punto di vista grafico, è molto ben disegnato. Con il tratto di penna (o come diavolo si chiama lo strumento utilizzato da Gipi), a volte essenziale ma più spesso molte ricco ed elaborato, riesce a costruire alla perfezione un’atmosfera immersiva e post-apocalittica. Il mistero permea ogni pagina immergendo il lettore in una sensazione di mistero e disagio simile a quella di “Cuore di tenebra” di Conrad.
L’orrore! L’orrore!
Al centro della storia stanno i sentimenti umani più profondi e primordiali, con un viscerale bisogno di conoscere una verità, della quale come sempre non si può avere altro che una intuizione. Nulla di più.
Edito da Coconino Press – Fandango, in una edizione molto ben curata con copertina rigida, lo raccomando caldamente. Si tratta di una lettura adulta, non adatta ai più giovani, sia per la crudezza di alcune tavole sia per la complessità del messaggio che l’autore ha voluto trasmettere.
Ecco alcune delle tavole che mi sono piaciute di più tratte da “La terra dei figli” di Gipi. Dal punto di vista grafico e compositivo, come si può ben vedere sono in grado di rendere molto bene le diverse atmosfere che si accompagnano ai mutamenti dello stato d’animo del lettore con il procedere della trama.
Meravigliosa anche la sensazione di incapacità di lettura e di comprensione del diario del padre, espressa alla perfezione con lo stratagemma utilizzato dall’autore.
Resta come già detto una sensazione di inspiegabile – e per questo ancora più potente – desolazione e angoscia, ben espressa anche con l’unica spiegazione che viene fornita di supporto alla storia: