Cimitero ebraico di Praga

Dal 1439 fino al 1787 oltre 100.000 persone sono state sepolte nel cimitero ebraico di Praga, fazzoletto di terra al centro del quartiere omonimo della città. La comunità ebraica di Praga, una delle più grandi d’Europa, non era autorizzata a seppellire i propri morti da altre parti, e per questo motivo si vide costretta a togliere le lapidi più vecchie per fare spazio a quelle nuove.

Al momento attuale si contano circa 12.000 lapidi di arenaria e marmo, fittamente stipate una affianco alle altre e di grande suggestione.

Ho fatto qualche foto a questo cimitero monumentale, direttamente in bianco e nero. Non sono venute un granché, le luci erano assolutamente piatte per via dell’ombra dei sambuchi, ma rendono un minimo l’idea.

Il cimitero ebraico è un luogo di alto impatto emozionale, ma niente in confronto con quello che si prova nella vicina sinagoga, le cui pareti sono completamente ricoperte dai nomi delle decine di migliaia di ebrei della città assassinati durante la seconda guerra mondiale.

tutte le foto © germinazioni

Gente di Sant’Efisio

La sagra di Sant’Efisio si svolge il primo maggio di ogni anno a Cagliari. Se abitate in Sardegna e per qualsiasi motivo non ci andate, è probabile che a casa vostra la televisione sia sintonizzata su Videolina per la diretta. Per lo meno, a casa dei miei genitori succedeva e succede così. Non che fossero particolarmente attaccati alle tradizioni isolane, ma Sant’Efisio è Sant’Efisio e bisogna per lo meno guardarla su Videolina.

Alla sagra vera e propria non ricordo siano mai andati, e non ricordo nemmeno che mi ci abbiano mai portato. Troppa gente, e impossibile trovare parcheggio. Immagino fosse questa la motivazione.

Non che io lo abbia mai chiesto. Fino a quando non mi sono appassionato di fotografia non mi era mai venuto in mente di andare a Sant’Efisio. Grosso sbaglio, perché è una bellissima festa. Almeno una volta nella vita bisogna andarci. Non dico se abitate in Groenlandia, ma se abitate in Sardegna è un vostro preciso dovere in quanto sardi. Fidatevi.

Io ci sono andato per la prima volta nel 2003, per fare foto. Povero illuso. Fare belle foto a Sant’Efisio non è uno scherzo. Iperinflazionato. Prevedibile. Difficile gestire le luci. Complicato isolare il soggetto dalla sfondo e soprattutto dal pubblico non fotogenico (la gente che guarda le sagre non è mai fotogenica, anzi è molto probabile che vi rovini irrimediabilmente la maggior parte delle foto).

Ma si sa, il fotografo è di solito un superbo. E’ convinto di saperla più lunga degli altri. Poi torna a casa e guardando le foto si rende conto di non aver fatto niente di che. Ma bisogna pur provare. Ed è raro tornare a casa delusi. Stancante, ma sempre una bella esperienza.

Motivo per cui ci sono tornato anche nel 2005, nel 2008 e nel 2010. In quest’ultima occasione addirittura con un pass ufficiale di fotografo, procuratomi da mia moglie che lo aveva avuto da una amica il cui padre aveva quell’anno non so quale ruolo nella sagra. Qualcosa di grosso comunque. Non dico il personaggio principale ma uno dei primi dieci, in ogni caso.

Questa sera avevo voglia di sistemare qualche foto, seppure in maniera molto improvvisata, ed eccone una piccola selezione. Poi vedrò in seguito di presentare un lavoro più omogeneo. O forse no, chi se ne frega. Questo blog lo guardano si e no una paio di visitatori al giorno. Quando va bene.

Ragion per cui dovranno accontentarsi. Altrimenti liberissimi di cambiare pagina. A me piacciono, tutto sommato. E visto che il blog è mio faccio quello che mi pare. Almeno qui, massima libertà.

tutte le foto © germinazioni