“Macerie prime” di Zerocalcare

Qualche giorno fa ho letto dal Kindle la versione ebook di Macerie prime di Zerocalcare. In realtà mi sono buttato a letto morto di sonno, ma poi l’ho iniziato a leggere e l’ho letteralmente divorato fino a terminarlo in un paio d’ore, poco dopo la mezzanotte. E la notte successiva non ho potuto fare a meno di leggere il secondo volume, “Macerie prime – Sei mesi dopo”.

Che dire… bellissima storia, Zerocalcare si conferma uno dei più grandi autori contemporanei capaci di cogliere le complessità di una intera generazione (che poi, è molto più giovane di me… ), riuscendo nel contempo a far ridere e a riflettere. Cosa difficilissima.

E dopo queste frasi che dimostrano per l’ennesima volta che non sono minimamente in grado di recensire alcunché con originalità, qui la chiudo. Però questi due fumetti sono bellissimi, non fateveli scappare mi raccomando.

Re-re-starting point? E siamo a tre

© germinazioni

Ormai sta diventando una barzelletta, ma almeno scatto qualche foto. La campagna non l’ho mai vista così verde alla fine d’agosto, uno spettacolo. Addirittura il ruscello che scorreva e un piccolo laghetto vicino alla porcilaia. Ma soprattutto la sensazione di bellezza e realtà, e il suono delle ruote della bici sull’asfalto e sulla sabbia…. dopo una giornata con gli occhi fritti sul Mac a lavoro è stata una goduria.

© germinazioni

Myriam Meloni

L’altra sera ho guardato il terzo episodio di “Fotografi – Stagione 3” su Sky on demand, dedicato ad una fotografa che non conoscevo: Myriam Meloni.

Scopro che è una ragazza di Cagliari del 1980, laureata in Giurisprudenza a Bologna con tesi alla Sorbonne di Parigi e Master in Criminologia a Barcellona. Decide poi di fare la fotografa di reportage, soprattutto su tematiche sociali, si trasferisce in Argentina, poi torna in Europa, vince numerosi presi internazionali. E’ bravissima.

Tanto, tanto di cappello. E un esempio da seguire.

The times they are a-changin’

Con quella voce e con questo brano ha scritto un pezzo di Storia. C’è bisogno di aggiungere altro?

WRITTEN BY: BOB DYLAN

Come gather ’round people
Wherever you roam
And admit that the waters
Around you have grown
And accept it that soon
You’ll be drenched to the bone
If your time to you is worth savin’
Then you better start swimmin’ or you’ll sink like a stone
For the times they are a-changin’

Come writers and critics
Who prophesize with your pen
And keep your eyes wide
The chance won’t come again
And don’t speak too soon
For the wheel’s still in spin
And there’s no tellin’ who that it’s namin’
For the loser now will be later to win
For the times they are a-changin’

Come senators, congressmen
Please heed the call
Don’t stand in the doorway
Don’t block up the hall
For he that gets hurt
Will be he who has stalled
There’s a battle outside and it is ragin’
It’ll soon shake your windows and rattle your walls
For the times they are a-changin’

Come mothers and fathers
Throughout the land
And don’t criticize
What you can’t understand
Your sons and your daughters
Are beyond your command
Your old road is rapidly agin’
Please get out of the new one if you can’t lend your hand
For the times they are a-changin’

The line it is drawn
The curse it is cast
The slow one now
Will later be fast
As the present now
Will later be past
The order is rapidly fadin’
And the first one now will later be last
For the times they are a-changin’

© 1963, 1964 by Warner Bros. Inc.; renewed 1991, 1992 by Special Rider Music

Contrasti

Fuji XT-1 e 18-55 f/2.8-4 con polarizzatore

Ho intitolato questa foto “Contrasti” perché può essere interpretata su più livelli: estate/maltempo, vacanza/lavoro, etc. 

Tutte stupidaggini. Magari avessi questa brillante mente fotografica.

La realtà è molto più terra terra. Volevo solo capire cosa sarebbe venuto fuori utilizzando il polarizzatore con la luce incredibile che si era creata con il sole uscito finalmente fuori da un cielo temporalesco all’ora di pranzo in spiaggia. Alle mie spalle il mare era spettacolare, cielo azzurro e cristallino. Mi sono piazzato in acqua a fotografare gli ombrelloni bianchi contro il cielo nero, nel frattempo ho visto che una ventina di metri alla mia destra arrivava questo ragazzo. Ho continuato a fotografare davanti a me, facendo finta di non averlo visto, e ho aspettato che mi passasse davanti, per comporre un minimo l’immagine secondo la regola dei terzi. Tutto qua.