Mese: Settembre 2018
L’onda perfetta
Le onde sono il campo da gioco. Il fine ultimo. Sono l’oggetto dei tuoi desideri e della tua ammirazione più profonda. Allo stesso tempo, sono anche il tuo avversario, la tua nemesi, il tuo nemico mortale.
L’onda è il rifugio, il tuo nascondiglio felice, ma anche un territorio selvaggio e ostile, una realtà indifferente e dinamica.”
William Finnegan – Giorni selvaggi
Quando l’onda senza preavviso ti travolge, l’unica cosa da fare è aspettare che passi, testa sott’acqua e bocca chiusa, in attesa di tornare a respirare.
Vivere come nuotare
Ci si può riuscire soltanto restando sul pelo del mare
D’altronde non si può tacere
La voce che dice
Che in fondo a quel mare c’è un mondo migliore
E proprio quel giorno ti viene la voglia
Di andare a vedere
Di andare a scoprire se è vero
Che il senso profondo di tutte le cose
Lo puoi ritrovare soltanto guardandoti in fondo
“Kurt Cobain” – Brunori sas
Inutile illudersi… siamo in tutt’altra categoria
La campionessa del mondo Gunn-Rita Dahle in azione agli Internazionali d’Italia di cross country 2007
“Layla” di Eric Clapton
What’ll you do when you get lonely
And nobody’s waiting by your side?
You’ve been running and hiding much too long.
You know it’s just your foolish pride.
Layla, you’ve got me on my knees.
Layla, I’m begging, darling please.
Layla, darling won’t you ease my worried mind.
I tried to give you consolation
When your old man had let you down.
Like a fool, I fell in love with you,
Turned my whole world upside down.
Layla, you’ve got me on my knees.
Layla, I’m begging, darling please.
Layla, darling won’t you ease my worried mind.
Let’s make the best of the situation
Before I finally go insane.
Please don’t say I’ll never find a way
And tell me all my love’s in vain.
Compositori: Eric Patrick Clapton / Jim Gordon
Testo di Layla © Warner/Chappell Music, Inc
Notre Dame de Paris
Quando pioveva a Marco non andava mai bene
Poteva piovere a dirotto per ore, ma quando ci parlavo la risposta era sempre la stessa:
– “Hai visto quanto ha piovuto oggi?”
– “Macché, sono solo due gocce, alla campagna non servono a niente”
Gli piaceva quando pioveva per ore, una pioggia leggera ma costante e implacabile, che il terreno si beveva fino in fondo. E comunque, per non rischiare, agli amati ulivi di Barrachedda portava sempre l’acqua con i bidoni caricati sulla Fiesta.
Chissà se le piogge abbondantissime di quest’anno a Marco siano bastate, o se su dall’alto ci abbia messo lo zampino.
Che confusione…
…. ancora non ci siamo. Visioni impastate e poco nitide, e questa luce calda che mi fa stare bene.
Contro la superficialità
Sarebbe bello che ogni tanto – non dico sempre, mi accontento di ogni tanto – si riuscisse ad intravedere negli altri un minimo di profondità nei giudizi e nelle valutazioni. Capisco bene che l’ambiente lavorativo non sia il posto migliore per mettere in evidenza gli aspetti più veri della propria personalità, però qualcosa potrebbe anche trasparire ogni tanto.
Possibile che non si possa mai andare un minimo in profondità nelle discussioni e nei rapporti? Che questa profondità – ammesso che ce l’abbiano, perchè ogni tanto il dubbio mi viene – gli altri non la vogliano condividere con me, nessuno lo pretende. Ma ogni tanto qualche barlume di qualcosa che vada oltre le banalità quotidiane mi piacerebbe vederlo.
Quello che non c’è
Ho questa foto di pura gioia
E’ di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c’è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Arriva l’alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c’è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c’è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Ed ecco arriva l’alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c’è
Autori: Manuel Agnelli / Giorgio Prette / Dario Alessandro Ciffo / Andrea Viti
Testo di “Quello che non c’è” © Warner/Chappell Music, Inc, Universal Music Publishing Group