Paris #01

© germinazioni

Post scriptum del 3 maggio 2019

Questo post è legato a coincidenze particolari… circa un mese fa, mentre sfogliavo senza un criterio preciso l’archivio fotografico su Lightroom ho trovato questa immagine di cui nemmeno ricordavo l’esistenza. L’ho rielaborata alla bell’e meglio (anche se visti i risultati sarebbe meglio dire alla brutt’e peggio) e intitolata altrettanto a caso con un numero.

Ho poi programmato la pubblicazione del post a qualche giorno dopo, precisamente al 15 aprile. Peccato soltanto che quel giorno ci sia stato l’incendio di Notre Dame per cui ho voluto rielaborare qualche vecchia foto della cattedrale per renderle un mio piccolo, insignificante e non richiesto omaggio. Quando ho pubblicato il post, il giorno stesso, mi sono però accorto che nella stessa data era stata già pubblicata quest’altra foto, sempre di Parigi, ma che certamente con la cattedrale c’entrava ben poco. Ho quindi provveduto a rimuoverla e a programmarla lontana nel tempo, avanti di qualche settimana. Precisamente per il 30 aprile.

Peccato che mi fossi dimenticato che in quella data sarei stato a Parigi a conoscere il nuovo nipotino: quando controllando il blog mi sono reso conto che quello stesso giorno in cui ero a Parigi compariva pubblicata questa foto, la coincidenza mi ha colpito una seconda volta e ho pensato che la foto in quella data potesse dare l’impressione di essere stata scattata in occasione di quest’ultimo viaggio (e non nel 2008, come mi pare di ricordare).

A questo punto però l’ho lasciata così com’era e amen. Del resto, a chi può importare la benché minima cosa di questo delirio? Si vede che ho qualche lineetta di febbre….

Faccio come pare giusto a me

Comunque sia, riesco a osservare le cose e dare un giudizio di valore soltanto seguendo il mio criterio. Chiamiamolo individualismo, per essere generosi, o semplicemente egoismo, in ogni caso faccio come pare giusto a me. Ho bisogno di tempo per riflettere sulle cose e giudicarle, e anche impiegandoci tutto il tempo necessario, spesso sbaglio.

Murakami Haruki – Il mestiere dello scrittore

Un insolito solitario

Scoperto tra le proposte quotidiane dell’App Store, Card Crawl é un ottimo solitario di Arnold Rauers basato su carte splendidamente disegnate e che riproducono una avventura all’interno di un dungeon, il cui scopo é quello di cercare di sopravvivere uccidendo mostri con spade o abilità varie e difendendosi con scudi e pozioni di guarigione delle ferite, cercando nel contempo di guadagnare quante più monete possibile.

Ogni partita dura circa 3-4 minuti e ci sono varie modalità di gioco. La sfida del Mazzo giornaliero, la cui composizione é differente ogni giorno, è per me diventata negli ultimi mesi un piacevole appuntamento fisso al risveglio, insieme alla lettura delle notizie principali dal sito di Repubblica, degli approfondimenti di Rep:, dei risultati NBA della notte e – appunto – delle proposte dell’App Store.

Nel Mazzo giornaliero ho una percentuale di vittorie del 76%, e due giorni fa sono stato particolarmente orgoglioso di essermi classificato al trentesimo posto e essere stato tra i soli 89 giocatori sopravvissuti al difficile mazzo del giorno. Queste sono soddisfazioni… (sono preso male, lo so).

I miei primi quattro libri di Gianrico Carofiglio in ordine sparso

“La versione di Fenoglio” è il primo libro di questo scrittore che ho letto. Anzi, che ho ascoltato su Audible. Per giunta narrato da lui in persona, con un effetto all’inizio un po’ straniante. Si sente che non è un professionista della voce. Ovvio, è uno scrittore. Dopo pochissimo tempo invece la sua voce diventa indispensabile e perfetta. Perfetta perché l’unica che può leggere a pieno diritto e nel modo giusto quello che lui stesso ha scritto.

L’intonazione e le pause sono esattamente quelle che devono essere. Il libro è ben scritto e interessante, molto piacevole e scorrevole nel racconto. Non appena l’ho finito ne ho subito scaricato su Audible un altro: “Le tre del mattino”. Tutt’altro genere ma egualmente molto molto bello. Si capisce che l’autore di questi libri è una persona in gamba, oltre che un ottimo scrittore.

Arrivato a questo punto ho deciso di ascoltare tutto ciò che ci fosse disponibile su Audible scritto da Gianrico Carofiglio, e ho scaricato numerosi altri titoli. Sono quindi passato all’ascolto di “Ragionevoli dubbi”, con protagonista l’avvocato Guido Guerrieri. Molto intrigante pure questo, l’ho divorato nel giro di qualche trasferimento in auto per andare a lavoro.

Sarebbe stato bello, poter fantasticare sul futuro, su giorni e notti da passare insieme, su tante cose. Probabilmente non per lei, ma per l’idea stessa dell’amore, e del gioco, e della vita che non si rassegna. Ma non si poteva.

Gianrico Carofiglio – Ragionevoli dubbi

Ho finalmente avuto il buonsenso di verificare quale fosse stato l’ordine cronologico di pubblicazione di queste opere e ho iniziato allora – seppure un po’ in ritardo – dall’inizio, ovvero con “Testimone inconsapevole”.

Ormai Carofiglio è per me una garanzia, e ascolterò tutto ciò che riuscirò a trovare. Un domani comprerò anche i libri in edizione cartacea, perché si tratti di quei libri che bisogna avere fisicamente nella propria libreria per sperare che un giorno o l’altro mio figlio li voglia leggere. E imparare qualcosa.

La pianta del tè

Una canzone bellissima, sulla quella cosa indefinita e inspiegabile che continuo sempre a ricercare.

Come cambia le cose
La luce della luna
Come cambia i colori qui
La luce della luna


Come ci rende solitari e ci tocca
Come ci impastano la bocca
Queste piste di polvere
Per vent’anni o per cento
E come cambia poco una sola voce
Nel coro del vento


Ci si inginocchia su questo
Sagrato immenso
Dell’altipiano barocco d’oriente
Per orizzonte stelle basse
Per orizzonte stelle basse
Oppure niente

E non è rosa che cerchiamo non è rosa
E non è rosa o denaro, non è rosa
E non è amore o fortuna
E non è amore
Che la fortuna è appesa al cielo
E non è amore

Chi si guarda nel cuore
Sa bene quello che vuole
E prende quello che c’è

Ha ben piccole foglie
Ha ben piccole foglie
Ha ben piccole foglie
La pianta del tè

Chi si guarda nel cuore
Sa bene quello che vuole
E prende quello che c’è

Ha ben piccole foglie
Ha ben piccole foglie
Ha ben piccole foglie
La pianta del tè

© Ivano Fossati – La pianta del tè (1988)

Mai più la vedrò così

tutte le foto © germinazioni

In un mondo sempre più virtuale e fatto d’immagini, abbiamo perso il contatto con la concretezza delle cose e al tempo stesso diamo per scontata la loro presenza. Eppure ogni cosa come ogni vita umana rischia sempre di scomparire, consumata dal tempo, dall’incuria o dall’imprevedibilità del destino.

Francesco Bonami – La Repubblica