Orione

Siccome ieri avevo la nausea, al rientro da lavoro mi sono fermato in una piazzola della 125 nel buio pesto della notte. Dopo qualche minuto che ho tenuto gli occhi chiusi, ho visto alla mia sinistra la costellazione di Orione che sorgeva proprio sopra una collina.

© germinazioni

Avevo portato nella borsa la nuova Sony RX100 Va e il treppiede da tavolo Manfrotto e allora come rimedio antinausea non contemplato in nessun testo di medicina ho avuto la bella pensata di uscire dalla Tucson per provare a fotografare questa bellissima costellazione invernale. C’erano quasi zero gradi ma pazienza.

Messa la fotocamera su treppiede sopra il tettuccio dell’auto ho impostato la messa a fuoco in manuale su infinito e un tempo di cinque secondi di esposizione, con autoscatto a 2 secondi per limitare le vibrazioni. Non so se cinque secondi fosse il tempo giusto, e non avevo nemmeno voglia di fare altre prove. Dopo un paio di inquadrature alla cieca, ecco il risultato. Non è niente di che, ma la costellazione è riconoscibile per chi la conosce. Si intravede anche il bagliore bluastro della Nebulosa di Orione (M42).

I nomi delle stelle principali – Rigel, Betelgeuse e Bellatrix – sono talmente belli che qualsiasi scusa per scriverli su questo blog è giustificata. Anche fare una foto così così.

Se la nausea mi è passata? Ovviamente no.

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