The mule

Nello stesso volo in cui ho visto “A star is born”, ho guardato anche “The mule”, di e con il leggendario Clint Eastwood. Per quanto la risoluzione del monitor del 777 fosse scarsa quanto quella della nostra compagnia di bandiera di offrire finalmente un servizio degno di questo nome, il film mi è piaciuto, anche se non mi ha entusiasmato. Mi è sembrato comunque poco credibile (con i limiti rappresentati dalla visione di un film in un aereo, con tutte le distrazioni che ci sono, nonché dalla mia incompetenza al riguardo) in certe dinamiche psicologiche, e con un ravvedimento del protagonista scarsamente motivato. Ma del resto è cinema, e va tutto bene.

Quello che più mi è rimasto è la metafora dei fiori: per un certo tempo necessitano di molte cure prima che possano sbocciare, in tutta la loro effimera bellezza e unicità, per poi morire subito dopo. Al contrario di una famiglia, per costruire la quale non basta una vita.