Giorni selvaggi di Finnegan

Una passione che ha imperniato tutta una vita, quella di William Finnegan per il surf. Tra Hawaii e California, Isole Fiji e Portogallo, un romanzo che vale la pena leggere, e non solo per gli amanti di questo sport. Nel 2016 ha vinto il premio Pulitzer per nella categoria Memoir.

Io l’ho ascoltato letto da Alessio Boni, dal catalogo Audible, da cui al momento è stato rimosso. Peccato, perché avevo salvato alcune frasi che mi erano piaciute più di altre, ma che non ho modo di recuperare (tranne questa). Leggetelo voi e trovate quelle che vi piacciono.

L’età dell’innocenza del surf, nelle foto di Leroy Grannis

Ho acquistato questa mattina alla Feltrinelli “Surf photography” di Leroy Grannis, edito da Taschen books. Per nove euro e novantanove centesimi non potevo di certo farmi scappare un libro cartonato di oltre 150 pagine con alcune delle più belle foto di surf di sempre.

Leroy Grannis, per chi non lo sapesse, è considerato il più importante fotografo di surf degli anni ’60. E ancora, sempre per chi non lo sapesse, gli anni’60 sono stati l’epoca d’oro del surf. E non solo del surf. Se penso che in quelli stessi anni c’erano sulla scena, all’apice del loro massimo furore creativo, Bob Dylan, i Beatles, i Beach Boys, Jimi Hendrix e tantissimi altri….

Roba da uscire fuori di testa. Meglio non pensarci.

Leroy Grannis ha iniziato a praticare il surf da adolescente, ma soltanto dopo la quarantina ha deciso di mettersi a fotografarlo. Pare su consiglio di qualcuno che lo convinse a cercarsi un hobby. Ed eccolo qua, a scattare in equilibrio su una tavola da surf…. che tempi pionieristici!

Le foto di surf di Leroy Grannis trasmettono subito tutta l’innocenza, l’ingenuità ma soprattutto la genuinità dell’età dell’oro del surf. Ancora apparentemente incontaminato dagli interessi economici degli sponsor e dalla competizione sportiva esasperata.

Queste foto non possono che farmi tornare alla mente le meravigliose atmosfere di alcune delle scene più belle di uno dei mie film preferiti. “Big Wednesday” (1978) di John Milius, tradotto in italiano come “Un mercoledì da leoni”. Uno dei più bei film sull’amicizia, sulla gioventù e sulla spensieratezza. Matt Johnson, Jack Barlowe e Leroy “spaccatutto” Smith. Tre personaggi indimenticabili, insieme a Peggy Gordon e al burbero Bear.

Un film che mi ha letteralmente cambiato la vita e il modo di pensare, insieme ad un altro capolavoro anche questo guarda caso ambientato nel mondo del surf: “Point break” (1991) di Kathryn Bigelow.

Che poi alla fine io il surf non l’ho mai praticato. O per lo meno non ancora. Ma mi sarebbe sempre piaciuto. Per un anno circa ho fatto windsurf, e con grande passione e divertimento. Ricordo soprattutto una estate, nella quale, per via di altre questioni, ho avuto qualche settimana da dedicare alla tavola a vela. Ricordo i primi tentativi al mare, a sollevare cento volte la vela dall’acqua e poi togliermi la muta nel maestrale freddo dell’inverno, con le braccia stanche e gonfie dal gran sforzo. Ricordo poi l’arsura e la sete al ritorno in spiaggia, dopo un paio d’ore sopra la RRD Evolution 360, e l’inebriante odore della salsedine sul neoprene della muta. Che tempi! E che spensieratezza in quegli anni!

Queste foto mi fanno tornare alla mente quelle sensazioni, quel senso di libertà e la illusoria promessa che tutto fosse possibile. Per questo motivo mi sono tanto care.