C’è una notizia di oggi che mi ha molto colpito. A quanto pare, e dico a quanto pare, vista l’affidabilità delle notizie in quest’ultimo periodo, questi sarebbero i fatti.
Un missionario cattolico americano di 27 anni ha voluto a tutti i costi raggiungere l’isola indiana di North Sentinel delle Andamane, nel Golfo del Bengala. L’isola è da oltre un secolo vietatissima agli estranei, e nemmeno il governo indiano ci mette mai piede, sia per il rischio di trasmettere alla minuscola tribù locale banali infezioni che la potrebbero sterminare con facilità, sia perchè la tribù locale, seppur minuscola, è particolarmente aggressiva e ostile e non vuole avere alcun contatto con la nostra cosiddetta civiltà.
Sembrerebbe che il missionario, nonostante fosse stato ripetutamente avvertito della pericolosità della sua iniziativa, abbia voluto a tutti i costi raggiungere l’isola per evangelizzarne gli abitanti, i quali però non gli hanno nemmeno lasciato il tempo di sbarcare: l’hanno ucciso a colpi di frecce, trascinato a riva con una corda e lasciato cadavere in spiaggia.
Ma che bisogno c’è di andare a morire a 27 anni per volere per forza, con presunzione e immagino anche ignoranza, rompere le scatole a quei pochissimi al mondo che ancora vogliono vivere come pare e piace a loro?